Bail in: cos’è

Se ne sente parlare sempre più spesso. Ma che cos'è il Bail in e quali conseguenze possono esserci per i risparmiatori

Definizione tecnica

deutsche bankChe cos’è il Bail in? La definizione tecnica è semplice: si tratta di una normativa europea studiata per il salvataggio delle banche. In Italia è attiva dallo scorso 1° gennaio. Un salvataggio di banche in crisi. Il nostro paese ha recepito il BRRD cioè il Banking Recovery and Resolution Directive e quindi cerchiamo di capire di cosa si tratta

Il Bail in che cos’è dunque? Una sorta di capestro per i risparmiatori. Infatti la direttiva europea prevede che se c’è una grave difficoltà economica di una banca, saranno azionisti, obbligazionisti e correntisti stessi a collaborare al suo salvataggio. Come? Con i propri soldi. A salvarsi solo i clienti che hanno depositi di entità inferiore ai 100mila euro. Tale direttiva non fa altro che spostare dall’esterno all’interno i meccanismo di salvataggio. Cioè si passa da un bail out in cui era lo stato a farsi carico totale del salvataggio, ad un bail in in cui la patata bollente passa agli investitori.

I suoi principi

Si vuol far credere che il bail in segua dei principi. In un certo senso è così, peccato che siano principi quantomeno discutibili. Quali sono? Eccoli:
– usare una soluzione interna
– evitare il fallimento delle banche
– consentire alle banche stesse di poter fare il loro lavoro

Ma dei risparmiatori cosa si dice? Nulla

Situazione comlessa

La situazione è in realtà molto complessa. E lo è proprio perché viviamo ormai in un sistema finanziario integrato in cui, per quanti controlli bancari si facciano, non è più possibile separare il rischi banche dal rischio sovrano di un paese. Per tale motivo con il BRRD dovrebbe essere una specie di rattoppo per gestire le crisi bancarie e gli investimenti. ma a che prezzo?

Con tale direttiva le banche devono preparare specifici piani di recupero e le autorità di controllo dovranno pianificare la gestione della crisi con interventi tempestivi.

Il BRRD fa parte di un disegno ancora più ampio che sarebbe quello di costituire l’Unione Bancaria Europea. Il cui primo step è stata la nascita, alla fine del 2014, del cosidetto Meccanismo di Vigilanza Unico e del Meccanismo unico di risluzione il cui compito è quello di gestire in modo accentrato le eventuali crisi bancarie.

Cosa cambia per i risparmiatori

Cercando di non essere troppo tecnici diciamo che chi ha un’obbligazione bancaria rischia di veder convertito in azioni il suo credito ( o vederselo ridurre) solo se gli azionisti e quelli che hanno titoli subordinati non possono mettere in campo risorse sufficienti. Dal bail in, lo dicamo ancora, sono esclusi i correntisti con depositi inferiori ai 100mila euro

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