Dogecoin. Cos’è questa criptovaluta?

Continua il viaggio nel mondo delle criptovalute. Oggi parliamo di dogecoin

Un fenomeno della rete

dogecoinNon ripercorriamo la storia della nascita delle criptomonete perché abbiamo già dedicato un articolo a questo. Diciamo solo che, dopo la nascita del famoso bitcoin, altre criptovalute si sono affacciate nel panorama delle monete virtuali. Una di queste è proprio la criptovaluta chiamata Dogecoin. Una delle sue caratteristiche principali non è tanto legata ai contenuti o alla novità tecnologica ma, semmai, il suo logo. Esso infatti è l’immagine di un simpatico cane di razza Shiba Inu. Ma non sembri una scelta casuale. Nome e logo sono importanti perché, in questo caso, vogliono sottolineare l’umorismo da cui è nata questa criptovaluta. Infatti tutto nasce da quello che è chiamato “internet meme” cioè, in parole semplici, un’idea che trova il modo di esprimersi attraverso un’immagine. Immagine che deve essere, se è possibili, divertente, tanto da potersi diffondere in maniera rapida.

La nascita

Fu così che, nel 2013, nacque la criptovaluta dogecoin. Ormai tutti presi, e quasi ubriacati dalla febbre bitcoin, quasi nessuno ricorda che già quattro anni fa si stava vivendo una vera e propria bitcoinmania. E anche per questo Jackson Palmer diede vita a quello che sembrava uno scherzo. Responsabile del marketing di Adobe, il simpatico Palmer twittò, letteralmente: “Sto investendo in Dogecoin, sono abbastanza sicuro che sarà il prossimo successone.” Dopo poco aprì anche il sito dogecoin.com in cui pubblicò solamente la faccia del cane, poi divenuta un fenomeno. Tutto avrebbe potuto fermarsi con questa presa in giro del fenomeno che stava già facendo perdere la testa a molti. Invece uno sviluppatore di software del colosso IBM notò la cosa. Ed essendo uno che si divertiva con le criptovalute, aveva già sviluppato la moneta chiamata Bells che prendeva ispirazione da un gioco della Nintendo. Così due “giocattolini” scherzosi divennero Dogecoin. Qualla che molti definiscono la più nerd delle criptovalute, per il modo e per lo spirito con cui è nata.

Il suo utilizzo

Cerchiamo di essere più semplici possibile, senza addentrarci nelle variabili e negli aspetti più tecnici. Diciamo che dogecoin richiede, per essere usato, un software open source che ha le funzioni di un vero e proprio portafoglio. Tale portafoglio, in pratica, crea delle sequenze alfanumeriche che sono necessarie per poter ricevere le varie transazioni. Se non fosse chiaro, possiamo paragonare queste sequenze al più classico e riconoscibile IBAN bancario.

Anche il dogecoin necessita di essere minato. Il termine mining lo abbiamo già spiegato quindi non perdiamo tempo a rispiegarlo. Vuo, dire semplicemente che anche il dogecoin deve essere “estratto”. Sebbene il dogecoin stia vivendo un vero e proprio boom, molti consigliano, per chi ci si avvicina ora, di non investirci subito del denaro vero. Ma di cominciare facendo pratica con i “faucet”. Cosa sono? Sono siti che regalano somme di criptovalute (somme molto piccole) in cambio di pubblicità.

Per avere maggiori dettagli, il consiglio è quello di dare un’occhiata al sito ufficiale Deogecoin. Per iniziare a giocare i due “portafogli” maggiormente utilizzati sono Multidoge e WowDoge, entrambi gratuiti e open source.

Le prospettive

Attualmente la criptovaluta dogecoin sta vivendo un vero e proprio boom. Basti pensare che in un solo mese ha avuto un’impennata del 400%. Tanto da essere entrata nella classifica delle criptovalute più promettenti del 2018. Ad oggi il valore di mercato è oltre il miliardo di dollari. Le piattaforme su cui il dogecoin viene scambiato di più sono:

  • Bter
  • Cryptsy
  • Vircurex

Per quanto riguarda lo scambio tra dogecoin e beni reali, le comunità principali sono Reddit e Twitter. Addiritura però, già nel 2014, è nato uno sportello bancomat per dogecoin in Canada, seguito da altri due in Messico.

Addesso il Dogecoin vale euro

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