Gli italiani e gli investimenti

Gli italiani e gli investimenti. Un rapporto ancora poco propenso alla pianificazione

Un pò di confusione

italiaIl rapporto tra gli italiani e gli investimenti sembra essere ancora poco propenso alla pianificazione e alla diversificazione del portafoglio che, invece, è così importante. Secondo l’Individuale Investor Survey 2016, condotto tra febbraio e marzo evidenza una situazione forse in leggero miglioramento ma ancora non ottimale. Tal ricerca si basa su un campione di oltre 7000 investitori sparsi in 21 diversi paesi. Circa 400 di essi sono in Italia e hanno un patrimonio di non meno di 170mila euro, cifra minima per poter essere considerata rappresentativa.

Già qualche tempo fa la Consob aveva messo in luce come la maggior parte degli investitori italiani abbia ancora un comportamento poco “professionale” anche per una sostanziale lacuna per quanto riguarda il livello informativo rispetto agli investimenti stessi. Da qui la necessità di rivedere completamente il rapporto con i consulenti finanziari per poter sopperire a quella che è (in molti casi) una mancanza di conoscenze solide sull’argomento. Da qui la poca propensione a capire quanto sia importante diversificare, pianificare e smetterla di avere aspettative del tutto irrealistiche e, per questo, foriere di comportamenti sbagliati.

Desideri e aspettative

Uno dei fattori più evidenti del comportamento degli italiani con gli investimenti è la discrepanza tra aspettative e capacità di assumere il rischio. Molti investitori, infatti, hanno pretese di alti rendimenti senza però essere in grado di sopportare i rischi impliciti in un investimento di tale genere. Gli italiani cioè richiedono in percentuale maggiore un migliore investimento che è, in realtà, in contrasto con la loro bassa propensione al rischio.

Interessanti a tal proposito i dati emersi e riportati da FINANZA.COM. Secondo la statistica:
– il 77% degli italiani si definisce prudente
– l’82% dice che, se costretto, preferisce la sicurezza rispetto alla performance
– il 67% sostiene che proteggere il capitale è meglio che amentarlo

Filo rosso del comportamento degli italiani verso gli investimenti continua a restare una sostanziale mancanza di informazione. E non sapere e volere differenziare sembra essere l’errore più comune.

La pensione

Sembra essere questo il pensiero predominante degli italiani, farsi una rendita post-pensionamento. E, anche per questo motivo quasi il 70% degli investitori interpellati considera proprio la pensione la vera priorità delle loro scelte finanziarie.

Legato a ciò anche il bisogno emerso chiaramente di avere bisogno di un rapporto diverso con i propri consulenti a cui è richiesta un’altra dinamica. In tal senso:
– il43% dice di avere bisogno di soluzioni migliori
– il 32% dice di avere bisogno di individuare obiettivi e piani
– il 31% si dichiara bisognoso di maggiori informazioni.

Tutto ciò influenza sempre più il comportamento degli investitori che, seppur poco informati, sarebbero anche aperti a nuove soluzioni. Per tale motivo sta aumentando la percntuale di investitori che cominciano a non ritenere più prioritario un investimento prevalentemente fatto di azioni/obliggazioni. E, tra le varie opzioni, aumenta il numero di investitori che vuole investire nella finanza etica: tale percentuale in Italia è dell’80%

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