La super banca cinese che poco piace agli USA
Firmato pochi mesi fa un protocollo d'intesa e già la super banca cinese poco piace agli USA
Di cosa si tratta
Ma che cos’è la super banca cinese che poco piace agli USA? E di cui si sta parlando anche in questi giorni in cui, pure il Giappone, ha deciso di aderire. Si tratta di qualcosa che minaccia il monopolio USA e che, anche per questo, sta creando qualche mal di pancia all’amministrazione Obama. In pratica la Aiib cioè la Asian Infrastructure Investment Bank è una banca di investimenti, specializzata come dice il nome proprio nelle infrastrutture, settore strategico ovunque. E già da questo si capisce parte dell’origine dei malumori americani.
La sua mission
La mission di questa banca, come forse suggerito dal nome, sarà quella di convogliare investimenti in settori come:
– impianti energetici
– strade
– reti ferroviarie
– telecomunicazioni
Si parte da una “dote” di 50 miliardi di dollari, in gran parte messi dalla Cina. Il punto della questione è che, dichiaratamente o meno, tale banca farà concorrenza (e non poco) alla Banca Mondiale. Probabilmente con non poche ricadute non solo di investimenti manche finanziarie-speculative. Secondo i programmi entro la fine di questo 2015 dovrebbe essere tutto operativo.
I primi partner
Infrastrutture e soci fondatori: basterebbero questi per far capire ancora di più perché questa super banca cinese poco piace agli USA. India, Kazakistan, Cambogia, Thailandia, Malaysia tanto per dirne alcuni. E sono nomi di non certo secondaria importanza nello scacchiere strategico geo-politico su cui gli USA temono di perdere qualche controllo. Questa banca asiatica ha, per ora, dimensioni più piccole se confrontate con quelle della Adb a guida americana. Ma la Cina ha ambizioni non piccole. Seppure abbia tentato di rassicurare (chissà perché) che pur mettendoci tanti soldi non vorrebbe avere il controllo della banca stessa.
Molti competitors
Dalla Banca Mondiale fanno buon viso a cattivo gioco dicendosi ben disposti a collaborare con altri soggetti che abbiano a cuore le infrastrutture. E si sa che, spesso, dietro la parola collaborazione c’è un neanche nascosto tentativo di continuare a controllare. Ma con i cinesi sarà dura. Del resto gli USA hanno già dovuto digerire un altro smarcamento bancario-finanziario, quello dlla Brics Bank, nata lo scorso luglio in Brasile e formata da Brasile, Cina, Russia, India e Sudafrica. E anche in questo caso non si può negare che la Cina abbia una posizione importante per non dire da leader.
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