Investimenti dopo referendum greco
Cosa succede a risparmiatori e investitori dopo la vittoria del NO al referendum greco
A cosa prestare attenzione
È quello che si stanno chiedendo molti grandi ma anche piccoli risparmiatori: cosa succederà agli investimenti dopo il referendum greco. Quali possono essere gli scenari dopo questo evento? Tutto dipende da quali saranno le mosse di FMI BCE e UE a da cosa accadrà il 20 luglio, giorno in cui teoricamente scade il termine che la BCE ha dato alla Grecia per pagare il suo debito. Se arriva il default gli scenari paventati dalle autorità (non senza un po’ di propaganda finanziaria) prevedono, per la Grecia, la perdita della liquidità, conseguenze sui conti correnti dei greci e una inevitabile speculazione. Ovvio che tutti i mercati aspettino di capire cosa farà la BCE in tal senso.
Scenario
Secondo alcuni osservatori e analisti sarebbero sostanzialmente due i quadri che si possono delineare. Il primo è quello di una ristrutturazione del debito greco. Cosa abbastanza inevitabile in un certo senso anche perché, è evidente pure ai più sprovveduti, così com’è ora la Grecia il debito non può saldarlo in alcun modo. Partendo da questo punto di vista serve che la BCE prosegua gli aiuti finanziari. In un caso come questo è ipotizzabile che gli investimenti più convenienti siano quelli sui titoli di stato di paesi come l’Italia e la Spagna, cioè con un certo grado di rischio.
Se invece ci si trovasse ad affrontare una vera e propria uscita della Grecia dall’euro, con la rimessa sui mercati della dracma come valuta nazionale, il consiglio di molti esperti è quello di investire su prodotti finanziari a reddito fisso, su l’oro o su valute forti come il dollaro o il franco svizzero. I titoli di borsa europei potrebbe anche diventare appettibili visti l’eventualità di un loro prezzo basso.
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